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I media tradizionali stanno cambiando idea su Bitcoin?

Ultimamente, l’ambiente e il cambiamento climatico sono una priorità assoluta per molti attivisti, governi e organizzazioni private. Oggi torneremo sulla vecchia questione dell’impatto ambientaledi Bitcoin. Dobbiamo davvero preoccuparci?

Questo articolo, pubblicato recentemente su One Green Planet, non è di questo parere. Come rivelato dall’articolo, il mining di Bitcoin usa più del 50% di energie rinnovabili. L’autore aggiunge anche che “il successo di Bitcoin nell’uso delle energie rinnovabili può servire anche da modello per altri settori.

Bitcoin con sfondo nero

L’impatto ambientale e i concorrenti

Il consumo di energia del Bitcoin è superiore di quello di interi Paesi. Il confronto si basa sul seguente dato statistico: per mantenere la rete di Bitcoin sicura è necessario utilizzare circa la stessa quantità di elettricità usata dall’intera Argentina. Il dato è diventato un titolo da prima pagina nelle principali notizie del 2022, con molti titoli incentrati sull’eccessivo consumo energetico di Bitcoin.

Elon Musk ha citato il consumo elettrico del Bitcoin come parte della sua motivazione per la vendita da parte di Tesla della propria riserva di Bitcoin nel 2022. L’Università di Cambridge riferisce che, al momento della stesura, la rete di Bitcoin consuma 122,55 tw all’anno. Si tratta di un impatto energetico piuttosto significativo per una rete monetaria che la maggior parte delle persone non considera né utile né preziosa.

È vero che il Bitcoin consuma più elettricità dell’Argentina. Tuttavia, per sottolineare quanto questo tipo di confronto sia fallace, vorremmo far notare come l’intero Nord America spenda ogni anno più energia per decorare le proprie case con le luci di Natale di quanto l’Etiopia ed El Salvador consumano in un anno intero.

Proponendo un confronto più rilevante, possiamo notare come Bitcoin utilizzi 60 volte meno energia rispetto all’intero sistema bancario tradizionale. In una ricerca redatta da Michel Khazzaka, l’autore rileva che Bitcoin è più efficiente dell’attuale sistema bancario, opera su scala più ampia ed è liberamente accessibile, 24 ore al giorno, sette giorni su sette, 365 giorni all’anno, da più persone rispetto a quelle che il sistema bancario tradizionale è in grado di raggiungere.

I protocolli di livello 2 come il Lightning Network non fanno altro che rendere la situazione per Bitcoin ancora più rosea e migliorarne la scalabilità. Cosa che, invece, manca all’attuale sistema bancario a causa della gravosa burocrazia e degli ostacoli eretti per l’ingresso dei Paesi più poveri.

In sintesi, non si può confrontare il consumo di energia del Bitcoin con quello di un Paese, in quanto il valore prodotto dal Bitcoin come asset è completamente diverso dal valore prodotto dalla rete elettrica argentina. Sarebbe invece più utile confrontarlo con quello di un sistema bancario, perché la criptovaluta e le banche hanno uno schema di valore simile e puntano a svolgere funzioni simili. Da questo punto di vista, Bitcoin è più efficiente del sistema finanziario tradizionale.

Lo schema di valore di Bitcoin

Bitcoin fornisce un servizio importante a molti dei suoi utenti: l’accesso a denaro senza censura. Ciò è particolarmente importante nelle nazioni in via di sviluppo in cui l’infrastruttura bancaria è corrotta o inesistente.

Alex Gladstein, nel suo libro Check Your Financial Privilege, scrive che l’83% dell’intera popolazione del pianeta è nata in quelle che vengono chiamate autocrazie, nazioni meno ricche in cui la valuta fiat ha scarso valore. In questo contesto, Bitcoin, sebbene volatile, offre un’importante opportunità e un’alternativa redditizia per le persone nei Paesi in via di sviluppo, consentendo loro di risparmiare con una valuta resistente alla censura che li protegge anche dall’inflazione a due o tre cifre dei loro governi e dalle relative amministrazioni corrotte.

Bitcoin genera incentivi per le energie rinnovabili

Il modello di profitto del mining di Bitcoin supporta l’espansione dell’energia verde, in quanto sono proprio le energie rinnovabili che saranno, o sono già, più economiche dell’elettricità prodotta dalla combustione del carbone. Inoltre, gli sprechi di energia possono essere trasformati in energia dedicata al mining di Bitcoin, offrendo così un ritorno su quello che una volta erano gli sprechi relativi a gas di scarico o di energia residua che non fornivano profitti.

La proof-of-work può essere supportata da qualsiasi tipo di energia. Man mano che il consumo di energia idroelettrica, nucleare e altre forme di energia più pulite diventerà più accessibile, gli incentivi dei miner di Bitcoin seguiranno le fonti di energia più redditizie. In questo caso, si stanno muovendo verso il consumo di energia rinnovabile per continuare a fare mining di Bitcoin, trasformandolo in profitto. Ciò riduce inevitabilmente l’impatto ambientale di Bitcoin. Sebbene non sia un fautore di Bitcoin, Charlie Munger riassume perfettamente il tutto in questa frase: “Mostrami l’incentivo e ti mostrerò il risultato”.

Le società di mining di Bitcoin sono incentivate a trovare la forma più economica di elettricità, che in questo caso è l’energia rinnovabile. Il risultato? Profitti ecosostenibili e una rete Bitcoin sicura.

Energia e futuro di Bitcoin

Grazie al progresso della green technology, il costo dell’energia è destinato a diminuire sempre di più. Quella solare è al momento l’energia più economica disponibile, e questo è un aspetto fondamentale per i miner di Bitcoin attenti ai prezzi dell’energia.

Anche l’energia nucleare, da sempre un punto fermo inFrancia, potrebbe dimostrarsi utile a ridurre l’impatto ambientale di Bitcoin. Man mano che le reti elettriche utilizzeranno sempre più fonti rinnovabili, anche Bitcoin comincerà inevitabilmente ad approfittarne e beneficerà di questo effetto “verde”. Inoltre, via via che il Lightning Network guadagna popolarità, Bitcoin diventerà più efficiente, aumentando esponenzialmente il numero di transazioni che la rete nel suo insieme può elaborare.

Per riassumere: un dibattito dalle mille sfumature

È importante porre ogni confronto nella giusta prospettiva. In questo caso, bisogna ricordare che Bitcoin consuma energia per convertirla in denaro che viene utilizzato da milioni di persone in tutto il mondo, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo.

La prossima volta che sentirai confrontare la quantità di energia usata da Bitcoin con quella di un intero Paese, assicurati di ricordare che la criptovaluta richiede meno energia dell’intero sistema bancario tradizionale.

Per concludere, vi lascio con questo teaser di un documentario attualmente in produzione intitolato: Dirty Coin: The Controversy Behind Bitcoin Mining (Il dibattito che si nasconde dietro al mining di Bitcoin).

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Michael Brown

About the Author

Michael Brown

Michael Brown is the acting Chairman of community based thought collective, Subcultural Research Lab. His interest in Crypto began while studying industrial engineering in Dartmouth, Nova Scotia. His passion lies in geopolitics, social phenomenon, and the exchange of data. You can find Subcultural Research Lab at subcult.substack.com.

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