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LocalBitcoins chiude i battenti: quale sarà il futuro degli exchange P2P?

Il servizio di exchange di Bitcoin LocalBitcoins ha chiuso all’inizio di quest’anno dopo un decennio di attività, apparentemente a causa della crisi che ha colpito il settore. La notizia della chiusura di questo vero e proprio pioniere tra gli exchange è risuonata come una bomba nell’industria delle criptovalute. Nonostante non abbia mai ottenuto un successo strepitoso, il suo contributo allo sviluppo del settore non può essere negato.

Fondato nel 2012 dallo sviluppatore finlandese Jeremias Kangas, LocalBitcoins è diventato famoso in un periodo in cui Bitcoin era ancora sinonimo di criptovaluta. Quello delle monete digitali, tuttavia, è un settore nel quale le aziende devono reinventarsi continuamente per riuscire a sopravvivere.

In questo articolo scopriremo di più sull’avventura di LocalBitcoins e sul suo prezioso contributo a questa tecnologia.

Chiuso LocalBitcoins

Perché LocalBitcoins ha chiuso?

Il servizio di exchange ha menzionato le difficoltà causate dalla crisi che ha colpito il settore, ma i suoi problemi sono iniziati ben prima del 2022.

Trattandosi di un exchange che operava solo con i Bitcoin, era molto più sensibile alle oscillazioni del mercato rispetto ad altri brand, come Coinbase e Binance, che supportano centinaia di valute per ridurre il rischio.

LocalBTC ha perso molto volume di trading rispetto al suo periodo più florido, nel 2017, quando registrava una media di transazioni settimanali pari a circa 100 milioni di dollari in BTC. All’inizio del 2021, il volume di trading settimanale si è ridotto a 1000 BTC e la situazione non è più migliorata.

Alla crisi di LocalBitcoins hanno contribuito anche le condizioni politiche avverse e in particolare la guerra tra la Russia e l’Ucraina. Laquota più alta in termini di traffico di trading del servizio di exchange proveniva infatti dalla Russia, con il 17,4% del volume totale; dopo che il gigante asiatico ha invaso l’Ucraina ed è stato colpito dalle sanzioni internazionali, LocalBitcoins ha dovuto escludere il traffico proveniente dalla Russia con una mossa inevitabile ma dagli esiti finanziari negativi.

Un’eredità della rivoluzione economica

Nonostante non abbia dominato il settore degli exchange, LocalBitcoins ha giocato un ruolo fondamentale nell’evoluzione di Bitcoin. È stato un vero pioniere nel trading P2P di questa moneta, offrendo un servizio che consente agli utenti di acquistare e vendere Bitcoin direttamente senza l’intervento di terze parti.

Il trading P2P è un aspetto fondamentale della circolazione di Bitcoin e incarna perfettamente la filosofia delle transazioni peer-to-peer sostenuta dal fondatore della valuta, Satoshi Nakamoto.

Ed è proprio per il P2P che LocalBitcoins si è convertito in una soluzione particolarmente attraente per i cittadini provenienti da Paesi con condizioni economiche “particolari”. Nel 2020, l’azienda ha dichiarato che i suoi mercati più importanti erano Russia, Colombia e Venezuela, i quali totalizzavano il 41% del volume di trading totale. Seguivano altre nazioni, tra cui Regno Unito, Nigeria, Cina e Brasile.

È bene precisare che per i cittadini di alcuni di questi Paesi, i Bitcoin non sono un lusso. In certi casi possono fare la differenza tra la vita e la morte, come indicato in questo articolo anonimo pubblicato dalla Foundation for Economic Freedom. Come illustrato in questo e in altri testi, la criptovaluta più famosa si è rivelata fondamentale per i venezuelani che hanno dovuto fare fronte al crollo della moneta nazionale.

L’uso del Bitcoin, inoltre, può essere particolarmente utile per chi vive in luoghi come la Nigeria o la Russia, in cui i governi effettuano un controllo sui capitali. Ecco l’esempio tratto dalla ricerca condotta da tre professori sui limiti imposti dalla Cina:

(i) acquista Bitcoin in un exchange locale pagando in CNY (yuan cinese);

(ii) trasferisci i Bitcoin a un servizio di exchange all’estero utilizzando la sua blockchain;

(iii) vendi i Bitcoin tramite il servizio di exchange estero in cambio di USD e quindi preleva l’importo nella nuova valuta.

Secondo la ricerca, questa “strategia” consente di evitare il limite individuale annuale per le transazioni all’estero, fissato a 50.000 $.

“Bringing Bitcoin Everywhere”

Lo slogan di LocalBitcoins era “Bringing Bitcoin Everywhere” (“Portiamo il Bitcoin ovunque”) ed effettivamente non si trattava di una semplice frase promozionale, dal momento che il suo servizio consentiva davvero di raggiungere ogni angolo del pianeta.

Ad esempio, era possibile comprare e vendere Bitcoin e ricevere subito il pagamento grazie al supporto di canali locali come Mpesa e Chipper Cash in Africa. Grazie a questa soluzione, la vendita di BTC sulla piattaforma di exchange era semplicissima.

Ipotizziamo che tu volessi vendere Bitcoin e ricevere il pagamento via Mpesa. Tutto ciò che dovevi fare era scegliere una buona offerta, iniziare la transazione e dare all’acquirente il tuo numero di telefono. A seconda che fossero online, che stessero usando Mpesa o alla velocità della loro banca, avresti ricevuto il pagamento in un tempo compreso tra due e quindici minuti.

In quanto exchange off-ramp, l’integrazione di LocalBitcoins con i metodi di pagamento locali ha costituito una svolta importante e un passo avanti nell’avvicinare i Bitcoin alle persone comuni.

Non si tratta di un dettaglio da poco, considerando che la maggior parte delle banche centrali africane non è particolarmente favorevole al Bitcoin e spesso si dimostra riluttante ad accettare depositi da exchange e ad elaborare le transazioni relative a criptovalute.

Cosa possiamo imparare da LocalBitcoins?

Se c’è una lezione che può insegnarci la chiusura di LocalBitcoin è il fatto che un exchange di criptovalute deve aggiornare la sua offerta se vuole rimanere competitivo in un settore in rapida evoluzione. L’idea di offrire solo Bitcoin può risultare “romantica” ma non è più sufficiente.

L’azienda finlandese ha debuttato nel 2012, quando i Bitcoin valevano appena 13 $ e l’industria delle criptovalute era ancora agli albori. Quei tempi sono ormai un lontano ricordo ed era difficile immaginare che la moneta potesse raggiungere il suo record di quasi 70.000 $, a dimostrazione del successo improvviso che ha travolto il settore.

Al giorno d’oggi esistono decine di migliaia di criptovalute e, nonostante i puristi dei Bitcoin le definiscano con disprezzo “shitcoins”, alcune di queste hanno dimostrato di avere le caratteristiche giuste per durare. Sono inoltre emerse delle utili categorie che rendono più facile orientarsi in questo mondo, tra cui stablecoinprivacy coin e token di governance.

La proliferazione incontrollata delle criptovalute e la varietà dei loro casi d’uso dimostrano la natura dinamica di questo ambiente e il modo in cui le attività finanziarie devono evolversi per rimanere competitive.

Conclusioni: LocalBitcoins ci lascia un’eredità importante

Con LocalBitcoins finisce l’era dei grandi pionieri dei servizi di exchange. Gli utenti sentiranno la mancanza del suo stile semplice ed efficace ma potranno consolarsi sapendo che altri exchange (tra cui LocalCoinSwap, Binance P2P e Paxful) supportano il trading P2P della loro moneta preferita.

Forse LocalBitcoins si rinnoverà e tornerà sul mercato o forse no. In ogni caso, il ricordo della sua impresa continuerà a vivere nella nostra memoria. Concludiamo citando il suo messaggio di ringraziamento: “il passato non si cancella”.

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Hope Mutie

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Hope Mutie

Hope Mutie is a professional writer and editor whose interests include fintech, cryptocurrency, and blockchain. She engages with crypto audiences by curating content that’s fun-to-read, educational, and offers unmatched value. Hope is part of the brilliant team at Go Full Crypto – a podcast and service that enables your transition into crypto.

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